“Do Ut Des” dal 4 maggio nei cinema UCI.
Arriva nelle Sale del circuito UCI Cinemas “Do ut Des”, il revenge movie psicologico contro la violenza di genere diretto da Dario Germani e Monica Carpanese.
Sono andata, all’Uci di Porta di Roma dov’è attualmente in proiezione, a vederlo per voi alla prima, con il cast in sala e ne ho approfittato per porre qualche domanda alla sceneggiatrice Monica Carpanese. Troverete prima la recensione ed a seguire l’intervista per concludere con delle notizie e la sinossi del film.
La recensione: “La vendetta, la violenza, il sesso, il desiderio, il tradimento in varie sfumature ed infine l’amore (forse tra quelli meno scontati). Tanto forte il gioco di potere psicologico reciproco tra i due personaggi principali e bravissimi tutti gli attori, quindi la regia, a rendere chiara la differenza psicologica tra i sottomessi ed i due personaggi protagonisti dal carattere fortemente alfa. Tutto ruota intorno alle loro smanie ed ogni personaggio ha una sua caratterizzazione specifica. Fotografia netta, cinica e fredda a sottolineare la crudezza della trama. Alto tasso di erotismo e scene forti che rendono il film adatto a spettatori avvezzi a film dal contenuto poco leggero e, possibilmente, con una certa conoscenza del grande cinema italiano di fine anni ’70 e primi anni ‘80.” (La Lauri – Sara Lauricella)
L’intervista: Una sceneggiatura intricata quanto basta e con un finale sentimentale a sorpresa. Ma c’è qualcosa di autobiografico?
E’ un testo che non avrei mai scritto e la cui traccia mi è stata commissionata. Partiva dall’idea di una scena di un vecchio film di Joe D’Amato, che ho poi sviluppato a modo mio, aggiungendo delle tessere affascinanti quali l’uso della Shibari, pratica giapponese di bondage con un’antica tradizione e motivazione dell’uso delle corde e del legare. In questo caso il legare ha anche il movente della punizione e va ad enfatizzare tutta la trama del film. Nella sceneggiatura ho messo, in parte, stralci del mio passato, di quando ero giovane e facevo la modella, per delle violenze vissute, in forme meno fisiche, confrontandole con una reazione che, forse oggi, sarebbe più simile a quella del personaggio di Emmanuelle. Lei è un personaggio che si vendica, anche se io penso che la vendetta non sia corretta ma la giustizia si, per cui far capire il male che si è fatto ad un’altra persona, compiendo quell’atto è un po’ vincere sul male ricevuto. Per me il Do Ut Des è un po’ dire che ti ritornano indietro i comportamenti che hai, per cui se ognuno di noi facesse solo del bene tornerebbe indietro del bene e non esisterebbe la violenza.
Come e dove possiamo vedere Do Ut Des?
Al momento il film è in proiezione nel circuito Uci, è stato in visione in 10 paesi nel mondo e ci ha dato molte soddisfazioni. Più avanti sapremo dove sarà possibile vederlo.
A me sembra che sia un film che possa andare bene per il circuito Netflix. Tu cosa ne pensi, vogliamo farlo come augurio?
Lo penso anch’io e me lo auguro per me e per tutto il cast.
Notizie
Il film è prodotto da Marco Gaudenzi, Pierpaolo Marcelli e Giovanni De Micco per Flat Parioli e TNM Produzioni, diretto da Dario Germani e Monica Carpanese.
Germani infatti, affiancato per la prima volta dalla Carpanese, autrice del soggetto e della sceneggiatura, si cimenta con un crudo revenge movie psicologico contro la violenza di genere il cui titolo, dal latino, significa “Io do affinché tu dia”.
Do Ut Des ha fatto ottenere a Germani e Carpanese una nomination per la regia presso il Festival di Madrid.
Molti sono stati i riconoscimenti: dalla selezione per il Women Film Festival, che affronta tematiche contro la violenza sulle donne, che ha portato ad una proiezione a Philadelphia fino al Festival di Dubai dove la protagonista Beatrice Schiaffino si è guadagnata il premio come miglior attrice in un ruolo drammatico.
Sinossi
Francesca, studentessa universitaria e modella part time che, sebbene diffidente verso gli uomini a causa di un passato che continua a seguirla, è attratta da Leonardo, un imprenditore di successo. Questo suo essere sfuggente alimenta il desiderio che ha per lei l’uomo, tanto da diventare un’ossessione. Fino al momento in cui nella vita dell’imprenditore non entra Emanuelle, una scrittrice che sta portando avanti un esperimento sulla sessualità.
Leonardo, Francesca ed Emanuelle si ritrovano quindi legati in una “ragnatela” che li imprigiona in un gioco sadico, dove ogni certezza scompare.