
Si chiude il 9 giugno con il 90° appuntamento, la stagione 2021-2022 dei “Giovedì della cultura” che riprenderanno in autunno.
Il ciclo di conferenze settimanali della Fondazione Cassamarca sarà dedicato a L’età dell’oro nelle Metamorfosi di Ovidio e Augusto vindex libertatis”
Relatrice è Paola Lambrini, professore ordinario di Diritto romano e Fondamenti del diritto europeo presso l’Università di Padova e presso la Facoltà di diritto canonico ‘San Pio X’ di Venezia.
In molti racconti dell’antichità torna l’idea che ci sia stato un lontano tempo beato, un’età dell’oro in cui gli uomini vivevano come dei, senza affanni, pene e miseria.
Si notano vari motivi ricorrenti in tutte le narrazioni dell’età dell’oro: la produzione spontanea dei frutti della terra e la conseguente inutilità del commercio, in particolare quello navale, uniti alla totale mancanza di guerre e al trionfo della giustizia, all’epoca presente naturalmente fra gli uomini.
Nella descrizione offerta da Ovidio nel primo libro delle Metamorfosi compare un tema nuovo: prima ancora di osservare che nell’età dell’oro le navi non avevano cominciato a solcare i mari e ognuno abitava solo il proprio paese, non vi era guerra e l’uomo oziava, il poeta mette in primo piano, come se si trattasse dell’aspetto più importante, l’assenza di leggi, di giudici, di vindices.
Si può presumere che Ovidio con questo richiamo al vindex facesse riferimento al ruolo politico che Augusto si arroga in apertura delle sue Res gestae, ove afferma di essere stato in gioventù vindex libertatis per la res publica.
Info:
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